DISVALORE A NOTRE-DAME

21.05.2013 19:38

Paura a Parigi. Scontro di civiltà e valori che si tramuta nella negazione della vita.

Recentemente la Francia ha riconosciuto la possibilità di matrimonio tra persone dello stesso sesso, infatti la tanto attesa legge proprio alcuni giorni fa è stata promulgata da Presidente Francese, Hollande. Una legge discussa, contestata. Una legge che ha destato preoccupazione nella destra estrema, nel Fronte Nazionale Francese. 

Oggi lo scrittore e storico, Dominique Venner, attivista oppositore della legge sulle nozze gay, si è suicidato vicino all'altare della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Un gesto estremo, che deve relazionarsi sicuramente alla battaglia sulla legge recentemente approvata, dato che lo stesso Venner alcuni giorni fa aveva scritto nel uo blog "I manifestanti hanno ragione a gridare la loro rabbia. Una legge infame, una volta approvata, può essere abrogata. Ci vorra certamente un gesto nuovo, spettacolare e simbolico per scuotere la sonnolenza, scrollare le coscienze anestetizzate e risvegliare le kemorie delle nostre origini".

Una frase che i più avevano visto come una manifestazione di intenti e com uno slogan per la prossima manifestazione, prevista in data 26 maggio, proprio degli oppositori delle nozze gay. Una dichiarazione che, invece, Venner aveva fatto quasi per giustificare il gesto che si accingeva a compiere, come a volerlo marchiare e includerlo in una battaglia di civilta. O inciviltà? Già, perchè pensare nel 2013 che si possano creare differenze sulla dignità umana è non solo un passo indietro rispetto ai valori dell'occidente, ma anche un grandissimo regresso sociale in nome di fondamentalismi che si pongono come ostacoli verso una vera integrazione, un reale rispetto del prossimo e della natura umana. Un regresso che in questa fase storica conduce senz'altro alla follia. 

La leader del Front National, Marine Le Pen ha twittato "Tutto il nostro rispetto a Dominique Venner, il cui ultimo gesto, politico, è stato di tentare di svegliare il popolo di Francia". 

Personalemente penso che il riconoscimento di ogni diritto delle minoranze, di qualsia specie essi siano, sia non solo una necessità ma soprattutto un dovere.

Mi viene in mente una bellissima frase dell Fallaci, tratta da "Un Uomo", "La libertà è un dovere, prima che un diritto". Una frase bellissima che può far capire quanto oggigiono il vero sviluppo sociale passi dal riconoscimento dei diritti che facciano crescere l'autostima ma anche la consapevolezza dell'umanità. 

Pasand o ad esaminare il gesto di Venner, ma si può davvero rinunciare alla bellezza di uno sguardo, al cielo azzurro, agli odori della vita per un sentimento fondamentalista? I maligni direbbero "Un estremista in meno", io dico "un'ccasione persa per un confronto civile". Addio Venner!