A SPASSO CON LE IDEE

03.05.2013 15:39

Salve lettori, amici, naviganti, compagni di viaggio.

Innanzitutto un grazie per le numerose visite di ieri, abbiamo fatto il botto in poche ore. Non me l'aspettavo, meglio non subito. E' una carica il vostro sostegno, la vostra voglia di non arrendervi, di lottare per qualcosa. Oggi parleremo di IVA, l'imposta sul valore aggiunto, una di quelle che vanno a ledere i consumatori più da vicino per presentare il conto a fine mese. Non la conosciamo, ma è l'imposta che più da vicino ci uccide. Nuoce al lavoratore così come al disoccupato, allo studente e a chi fa cultura. Mi spiego meglio. L'IVA è un'imposta sui consumi che colpisce l'incremento di valore di un bene o di un servzio ad ogni stadio economico. E' pensata per gravare direttamente sul consumatore finale, mentre risulta neutrale per il professionista. Un piccolo esempio vi farà capire meglio. Immaginate che un commerciante acquisti un materiale a 100, pagando un totale di 121 euro (100+21 DI IVA). Ora immaginiamo che dopo una serie di lavorazione su quel materiale il prodotto non valga più 100 ma 120, al momento della vendita il consumatore finale pagherà il prezzo di 145.2 euro (120+25.2 di IVA). La somma che il commerciante versa allo stato non è di 25.2, ma 25.2-21=4.2. Il commerciante dunque è soggetto passivo d'imposta e può detrarre l'imposta pagata sugli acquisti, cioè i 21 euro di IVA pagati all'acquisto del materiale, dall'imposta addebitata sulle vendite (i 25.2 euro di IVA versate dal consumatore finale al commerciante). Dunque il commerciante è neutrale rispetto all'IVA in quanto non guadagna nulla, ma neanche ci perde. 

Il consumatore finale, dunque, è l'unico soggetto a sopportare il peso dell'IVA versata allo Stato.

In materia l'U.E. stabilisce nella direttiva 2006/112/EU il tetto minimo di questa imposta al 15%. In Italia negli anni si è assistito ad un innalzamento dell'aliquota, dal 1980, anno in cui era fissata al 15%, è salita di 6 punti percentuali, dato che ora è attestata al 21%. Calma. La Legge di Stabilità 2013 prevede l'aumento di un ulteriore punto percentuale a partire dal 1 luglio 2013, dunque l'IVA sarà pari al 22%.

Che significa tutto questo? Non l'avete ancora compreso? Il prezzo dei beni e servizi salirà ancora, la cultura costerà sempre di più. Non solo, se non ve ne importa nulla della cultura, costerà di più anche il vostro pacchetto Mediaset Premium o Sky, quindi vedere i vostri film preferiti o i vostri beniamini dietro ad un pallone. Potrei continuare. Mi fermo.

La mia proposta è di arrivare con il tempo ad abbassare quest'imposta al tetto minimo previsto dall'UE. Perchè dobbiamo adeguarci sempre in negativo? Sarebbe un bel passo verso una cultura accessibile a tutti, verso dei servizi meno esosi. Sarebbe una bella idea anche contro la pirateria e a favore dei diritti d'autore. Comprare un libro di piacere a 20-22 euro oggi è una follia. A 10-12 euro sarebbe più equo, maggiormente possibile. Pensiamoci.

G.z