IL SUICIDIO DEL SALENTO

11.05.2013 13:11

Esiste da sempre, eppure negli ultimi anni ha avuto un impatto mediatico senza precedenti, certamente per la sua bellezza, ma anche per quell'idea di costituirne una regione a sè, lontana, non certo geograficamente, dall'Apulia. Stiamo parlando del Salento. Un concetto che non sappiamo dove inizia e dove ha fine, dato che la provincia di Brindisi che ne fa parte ha luoghi come Ostuni o Cisternino che non potrebbero rientrare. Non è tutto. La stessa Martina Franca così come le città brindisine non ne avrebbe i giusti requisiti. Sì, queste rientrano nella Valle d'Itria, ma a tutti gli effetti geograficamente dovrebbero rientrare nel Salento. Dunque, cos'è il Salento? Il Salento è un tentativo per esserci, per non rimanere isolati dal resto d'Italia e anche dal mondo. A mio parere il Salento oggi è un vincolo, una scusa troppo grande per non evolversi, per non andare avanti, restando aggrappati a tradizioni, senz'altro da tutelare, ma che nn possono essere la sola risorsa. Tradizioni e culture che poi in realtà non vengono realmente difese, si pensi, per esempio, alla vicenda fotovoltaico, che ha preso il posto, in tantissime zone, dell'agricoltura. Tanti terreni sacrificati in nome di cosa? Energia alternativa o interessi personali? Dov'erano i salentini che sono al potere quando venivano offese le loro terre? I loro paesaggi? Dov'erano i salentini? Il Salento non esiste. E' una mia convinzione. E' un modo come un altro per qualificare, definire. Meglio, il Salento esiste sulla cartina, ne parlavano i Greci. Esiste la salentinità? Non credo. Non c'è modo e spazio. Forse la Regione Salento così tanto voluto da qualcuno era solo un modo per sparire definitivamente? Mi sembra proprio di sì. Non esludiamo il Salento creando differenze, ma concepiamolo come un qualcosa che tutti insieme dobbiamo tutelare. La miglior vittoria sarebbe avere a cuore il Salento ma anche le Murge. Creando steccati rischiamo di generare odio, generare razzismo, si pensi alla Lega Nord. E' questo il nostro esempio? Ricominciamo a parlare di questioni di tutti, anche di Salento, ma non ne abusiamo, rischiamo di isolarci. Rischiamo il suicidio della terra, già abbondantemente in crisi. Evitiamo che un giorno qualcuno possa rievocare la canzone di Battiato, Nomadi.. "come uno straniero non sento legami d'appartenenza e me ne andrò".

 

Gz